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ALLO ILLVSTRISSIMO ET 
REVERENDISSIMO CARDINAL
DI FERRARA D. HIPPOLITO DA ESTE
DANIEL BARBARO ELETTO
D'AQVILEGGIA. S.

LE BELLE inuentioni de gli huomini Illustrissimo, et Reveren=
dissimo Signor mio fatte a commune utilità portano a chi non le intende
merauiglia, et a chi le intende diletto gradissimo, perche a quelli pa=
re, che la natura sia uinta, e superata dall'arte, a questi fatta migliore,
et perfetta. Et benche le cagioni delle cose belle alla maggior parte nasco=
se siano, niente di meno il commodo, et il piacere è uniuersalmente da tutti
prouato, è sentito. Per questa ragione essendo io sicuro di tali due cose mi
son posto con gran fatica allo studio della Architettura, come di cosa, che abbraccia tutto il bello
delle inuentioni, che si possa trouare a commodita, e diletto di chi ci uiue. Lo appoggio di questa alta
e faticosa impresa è stato Marco Vitruuio, antico, buono, e solo Authore, il quale come ammaestra
to nella Dottrina de Greci, suegliato dalla grandezza de Latini, aiutato dalla propria inclinatione,
e portato dal piacere naturale di sapere, si diede allo studio, et all'opera di si gloriosa Arte, anzi
Capomaestra (come il nome suona di tuttele Arti, et ridusse in uno tutti i piu scielti precetti di essa,
et facendo come un corpo le diede membra, et parti conuenientissime, di modo, che si può uedere
come intiera, et compita la forma sua. Vero è che come una statua nuouamente di sottera ritroua=
ta…