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Nelle regioni dell'Italia settentrionale, nelle quali trascorre il decennio …

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precedente l'edizione della Regola, la diffusione dell'architettura all'antica elaborata a Roma è relativamente recente ed e piú viva l'esigenza di supplire con regole certe alla scarsità di edifici antichi da usare come modelli e di architetti e maestranze in grado di costruire secondo la nuova maniera [FN 34: Gian Giorgio Trissinio, come ha messo in rilievo Hubertus Günther, che lo considera responsabile diretto del progetto della villa di Cricoli, appare il principale esponente di un vitruvianesimo regido nella scelta dei particolari, nelle basi ioniche con altri tori e nei capitelli corinzi, alti tanto quanto sono larghi (Günther, Studien Serlio cit., p. 49).]. Già da questa situazione deve venire una spinta ad attribuire maggior valore al trattato latino. Perdipiú Serlio appare in contatto con circoli di gentiluomini dilettanti di architettura e di letterati cultori di teorie architettoniche i quali, per formazione, studiano l'architettura all'antica piú sui libri che disegnando e misurando di persona i monumenti classici [FN 35: Burns, Idee di Alessi cit., pp. 162-63, nota 83.].

Fin dalla prefazione del libro IV l'autore ricorda Gabriele Ventramin "severissimo riprenditore di cose licentiose" e Marcantonio Michiel, che tre anni dopo, nel libro III, chiamerà in aiuto come sostenitori del suo vitruvianesimo [FN 36: Serlio, Regole generali cit. f. 3r: "molti Gentil homini de la nobiltà che non pur si dilettano, ma sanno di qual parte i migliori maestri, come è Gabriele Vendramino messer Marcoantonio Michele e messer Francesco Zeno". Id. Il terzo libro cit., p. 155: "Ma se alcuno piú invaghito de le ruine de gli edifici Romani che innamorato de la saldezza di Vitruvio, mi volesse pure in ciò biasimare; piglieranno le arme per la difesa mia huomini di questa età pieni di giudicio e de le salde dottrine del principe de l'architettura: tra le quale sarà in Venetia il Magnifico Gabriel Vendramin severissimo riprenditor de le cose licentiose. M. Marcantonio Michiele consumatissimo ne le antichità et in Bologna patria mia il cavalier Bocchio, il giudicioso M. Alessandro Manzolo e Cesare Cesarano Lombardo, et altri i quali con la irreprensibile dottrina di Vitruvio e con la sana esperienza mi dfenderanno."].  Mentre non sappiamo se l'enciclopedico ferrarese Celio Calcagnin, intransigente assertore della superiorità del latino, avesse come intendente di architettura, e in quanto tale ricordato dal Serlio, idee altretanto rigide [FN 37: Id., Regole generali cit., f. 4r.], doveva essere vitruviano il bolognese Alessandro Manzuoli, citato nel libro III, che partciperà a Roma alle riunioni dell'Accademia della Virtù e favorirà un altro commentatore di Vitruvio legato all'Accademia: Francesco Paciotto [FN 38: Tolomei, Lettere cit. f. 184, lettera ad Alessandro Manzuoli (9 giugno 1543) sul programma di attività del circolo vitruviano al quale il Manzuoli aveva partecipato. Il 5 febbraio 1546 il Manzuoli raccomanda a Pier Luigi Farnese Jacopo da Vignola e nel '51 presenta ad Ottavio Farnese Francesco Paciotti (A. Ronchini, Francesco Paciotti, in "Atte e memorie delle RR. Deputazioni di Storia Patria per le provincie modenesi e parmensi", III, 1865, p. 362. Contemporaneament il Paciotti, che Tolomei aveva incitato a rilevare monumenti romani (B Pino, Della nuova scielta di Lettere di diversi nobilissimi huomini, Venezia 1582, 3, ff. 154r-155r) e da Annibal Caro; il secondo gli attribuisce come maggior merito l'esperienza nelle cose di Vitruvio (G. Bottari, Raccolta di lettere sulla pittura scultura ed architettura, II, Milano 1822, p. 21.]. Verosimilmente sotto la spinta di questi circoli, e in particolare, come ha proposto Howard Burns, di quello veneziano, nel libro III, pubblicato nel '40, Serlio capovolgerà del tutto il precedente atteggiamento critico verso il trattato latino e si arroccherà su rigide

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posizione vitruviane, tuttavia sempre piú intransigenti nelle dichiarazioni di principio che non nei singoli giudizi esposti nel libro [FN 39: Cfr. nota35.].