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[se-] colo), iniziato dallo stesso Serlio agli studi di architettura, e, como conoscitori di discipline scientifiche, due medici: Giuseppe Cencio, medico di Margherita d'Austria, e lo spagnolo Ludovico Lucenio [FN 24].

[…] 

 

[24] Delle lettere di Luca Contile divise in due libri, Pavia 1564, ff. 19v-20v. Da Roma il 18 luglio 1541, a Sigismondo da Este, ricorda Molza, il Longhena (Lucenio), il Cencio, Filandro, (Marcantonio) Flaminio, Francesco Atestini e il Tolomei. Ibid. ff. 29v-31r, da Roma nel 1541 a Hippolito Quintio, aggiunge (Bartolomeo) Petrucci e (Alessandro) Bellanti. Le lettere del Tolomei già citate sono spesso destinate a persone appartenenti all'Accademia (in particolare a Contile, Manzuoli, Cencio, Lucenio, Bellanti) e ricche di notizie sulla sua attività. Non vi è menzionato invece Marcello Cervini, per il quale: P. Paschini, Un cardinale editore: Marcello Cervini, in Cinquecento Romano e Riforma Cattolica, Roma 1958, p. 191; D. E. Coffin, Pope Marcellos II and Architecture, in "architectura", IX (1979), p. 13.